1. |
Dieci anni di pioggia
04:29
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io e te siamo in tre
fuori piove e non sai perché
non sai che sono sempre stato qui?
tu poi dove sei?
fuori piove e se lo sai
non sai che tutto questo finirà
la mia stella sempre quella
brilla sempre chiara nella
notte fredda, notte senza te
si va o non si va?
e se si va, dove si va?
tu dimmi solo se questa pioggia finirà
si lo so che siamo in tre
e fuori piove anche se
non so se mai questo cuore capirà
dieci anni di pioggia cade senza rumore
dieci anni d'amore per un giorno così
dieci anni di pioggia per un giorno così
noi tre io e te
fuori il sole splende e
lo sai che siamo sempre stati qui?
ma tu ora dove sei?
splende il sole ma non lo sai
non sai che questa pioggia è finita già
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2. |
Colombo
03:37
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scoprila tu quest’isola
difendila tu questa terra mia
cerca di avere sempre di fronte
la linea del mare
conquistala tu quest'america
difendila tu questa terra mia
cerca di avere sempre a dritta
la stella polare
dormono anche le cose più fragili
dormono di fianco a noi
america
raccontala tu questa favola
raccontala tu questa mia follia
cerca di avere sempre presente
la fatica di amare
vivono anche le cose più deboli
vivono dentro di noi
america
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3. |
Argonauta
05:52
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vienimi a prendere
portami via con te
non mi lasciare in questo mare
oceano in tempesta
il vento non mi basta
non so più quale rotta navigare
vienimi a prendere
portami via con te
non mi lasciare senza vento
perduto in questo mare
che cambia il suo colore
lontano guida un suono spento
senza una meta
senza una stella
stella cometa
stella cadente
stella che brilli
brilli per niente
ore di stelle e sale
un'altra notte uguale
ho voglia solamente di dormire
sognare terre amiche
squarciare albe opache
senza bisogno di partire
notti di buio e stelle
tracce sulla mia pelle
sfiorando solo il vento assente
chiudo i miei occhi chiari
oggi com'era ieri
navigo cieco in quest’istante
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4. |
Una notte una città
05:37
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non mi vedi io lo so
da quel buio dove tu
ti nascondi quando sei sola
Io ti ascolto ogni notte
le mie mani sempre strette
come fossero nemiche della pelle
cosa fai quando sei lì?
come mai non parli più?
come mai ti penso sempre troppo poco?
e in città ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa una promessa mantenuta
stai attenta che domani le tue ossa spezzerò
ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa un segreto una vergogna
stai attenta che domani la tue dita piegherò
e t'incontro per le scale
fuggire dietro quegli occhiali
troppo chiari per i lividi che hai
le tue labbra sempre viola
mi sussurrano un saluto
quel saluto è un coltello senza lama
com'è strano essere qui
a parlare fra di noi
come fossimo incapaci di ascoltare
come se le notti amare
le tue urla i tuoi singhiozzi
li potessi far sparire alla mattina
ma tu sai che io non sento col cuscino sulla testa
sono affari di famiglia e mi addormento
e ogni notte è più facile non mi devo più sforzare
non mi chiedo se è innocente il mio silenzio
e in città ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa una promessa mantenuta
stai attenta che domani le tue ossa spezzerò
ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa un segreto una vergogna
stai attenta che domani la tua pelle brucerò
e in città ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa una promessa mantenuta
stai attenta che domani le tue ossa spezzerò
ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa un segreto una vergogna
stai attenta che domani la tue dita piegherò
ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa la tua faccia insanguinata
stai attenta che domani la tua pelle taglierò
ormai è tardi e tu lo sai
una notte una casa una vita una sposa
una notte una città Il silenzio vincerà
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5. |
La parola amore
03:14
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un gesto senza dubbio
conseguente a un altro gesto
e sulla scala scivola
appassionatamente il desiderio
e l'alibi di non conoscere
dell'altro le sembianze
trasforma quest'incontro
in un incontro di apparenze
la quasi certa e disprezzabile
comunque falsa cortesia
si sgretola non appena le parole
s'incurvano a volta gotica
chi crederà ch'io sia
se spoglio senza sforzo l'emozione?
o preferisce invece un più sicuro
e certo atteggiamento
di rinunciato attacco a quei valori
falsamente ironici
che portano il discorso
sul sentiero ostico dell’allusione
e intanto vola la parola amore
in un bisbiglio di conchiglia
nella risacca stanca dei respiri un po' affannati
e la parole amore vola
gira l'angolo, sfiora lo scaffale
e poi si posa senza peso
su qualche libro
un gesto senza dubbio
facilmente assimilabile
come il vezzo quotidiano
di pensare con sonoro futurista
in un diluvio di contrazioni muscolari
che profondono rossori
sul ruvido lenzuolo stridono epidermidi
un poco animalesche
e intanto il senso della flebile
incertezza o incongruenza
s'incurva lentamente
e prende una piega neurologica
e noi ci ritroviamo ancora stanchi
sotto il peso dell’ingegno
che senza sosta inventa
nuovi simboli di ricorrenza
creati nella sterile vittoria
della certa assoluzione
ma la parola amore sembra
il ventre del reale
e come un ventre è molle
e come un ventre è da usare
e come un ventre molle è da buttare
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6. |
Basti tu
06:21
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cosa ti devo dire sono solo stanco
stanco di pensarti e non averti accanto
stanco dei tuoi occhi che non sono mai
dove io li vorrei
cosa ci devo fare sono solo stanco
stanco di svegliarmi e non trovarti accanto
stanco dei miei sogni che non sono mai
come io li farei
senti lo sai
che io potrei stare
solo con te
tutta la notte a contare le stelle
perse nel blu
volare come vorrei
basti tu
senti lo sai
che io potrei dire
solo per te
quelle parole senza paura
se tu ci sei
parlare come vorrei
basti tu
passata un'altra estate e sono ancora stanco
stanco di guardarti senza averti accanto
stanco dei tuoi occhi che non sono mai
che non sono mai dove io li vorrei
le sagome dipinte di barche addormentate
la musica di notte soffiata verso il mare
la musica di notte e' il ritmo delle onde
e il ritmo delle onde non cambia mai
cosa ti devo dire sono solo stanco
stanco di pensarti e non averti accanto
stanco dei tuoi occhi che non sono mai
dove io li vorrei
attori consumati maghi delle scena
aiutate la mia bocca a rimanere chiusa
nell'ombra del silenzio nel buio della stanza
ma il buio della stanza è un grido
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7. |
Il tempo e lei
05:28
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batte il tempo ritmicamente
solo il tempo di dire si
perdo tempo coscientemente
non c’è amore più di così
il tempo è lei non si ferma mai
il tempo è lei fermala se puoi
ogni notte un’attesa
che sembra non finire
ogni notte per ore ed ore
senza fare rumore
batte il tempo regolarmente
4/4 fanno di lei
fuori tempo costantemente
come il tempo dei sogni miei
tutto è stato detto
niente è stato fatto
ci siamo trovati e lasciati
perduti nell’ultimo nostro respiro
distratti da troppi silenzi
quello che si è detto
forse andava fatto
seguire una voce che dice
che ancora qualcosa rimane
niente è stato fatto
di quello che si è detto
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8. |
Notte italiana
05:50
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dove sei amico mio
non hai più alibi
ora sai lo so io
sono giorni inutili
e se guardi lontano ti scioglie il sole dagli occhi
e non so perchè
dormi se riesci e spera che sia
soltanto un sogno che poi vola via
dormi e prega in silenzio il tuo dio
tu dormi, starò sveglio io
dove sei ragazza mia
stai vicino stringimi
ora sai andare via
siamo stati stupidi
ed il fumo si alza leggero a scoprire la notte
Io non ho che te
una notte infinita notte senza risveglio
una vita colpita ne colpisce altre cento
fumo bianco nel vento nero come la notte
danza senza un lamento mille voci interrotte
e se guardi lontano ti leva il dolore dagli occhi
ora sai perché
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9. |
Isola
04:34
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vento scivola nel cuore
di una notte senza sera
sfiora lieve le parole
pronunciate senza cura
lui arriva nella pioggia
ha un fucile nella mano
una luce nella notte
isola
se ti va a me va
se ti va a me va
hai un cane al posto del cuore
un cane da guerra con i denti di acciaio
ed uno sguardo di chi si sente sola
uno sguardo tipo scusami amore
vento scivola nel cuore
di una notte senza sera
sfiora lieve le parole
pronunciate senza cura
sfiora gli alberi dipinti
e le mani degli amanti
porta il sale dentro i muri
porta il mare negli odori
lui arriva con la pioggia
ha i tuoi occhi nella mano
una voce nella nebbia
isola
se ti va a me no
se ti va a me no
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10. |
JFKMXP
04:42
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un aeroplano di plastica gialla
come un cane ad una lunga catena
di questa nostra ultima cena
spengo lo sguardo per rimanere a galla
dentro al buio di un volo notturno
che fugge a est cercando il giorno
ed un oceano cresciuto troppo in fretta
in una notte
riempie l'attesa della nostalgia
voglio andare voglio tornare via
voglio andare voglio tornare via
sopra mille e mille e mille metri ancora
sotto le stelle che sanno di casa
sento il mio cuore che si riposa
un lampo rosso accende l'aurora
fine di questa eterna brevissima notte
descritta da troppe parole imperfette
ed una strada disegnata senza badare a spese
taglia in due la vecchia ferrovia
voglio andare voglio tornare via
voglio andare voglio tornare via
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11. |
QPO
02:38
|
structure Milan, Italy
I am a musician and a life scientist. I compose and produce music since the first eighties.
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